Non fare anche tu questa fine, ti prego

Tra una cosa e l’altra negli ultimi venti anni ho avuto a che fare con aziende (e imprenditori) di ogni tipo: dal paninaro da fiera ai grandi brand, quindi ne ho viste un pò di tutte.

Qui condivido con te, e in via semiseria (ma mi raccomando: sono storie vere), alcune storie che portano tutte allo stesso insegnamento.

1. Il concessionario “tutto compreso”

Era l’unico in zona a non proporre rate, maxi rate, anticipo, tassi.

Solo prezzo chiaro, finito, chiavi in mano.

Un sogno per chi è stanco dei giochetti.

Ma non l’ha mai raccontato.

È arrivato un altro, ha preso quel messaggio, ci ha costruito una campagna, e si è preso tutto il mercato.

2. Il pasticciere “senza freezer”

Preparava tutto ogni mattina.

Non congelava nulla: solo ingredienti freschi, piccoli lotti, e a Natale panettoni su ordinazione.

Ma si presentava come tutti gli altri.

Poi è arrivato uno che ha detto: “noi facciamo i dolci ogni giorno, e a fine giornata lo buttiamo se avanza”

(no: poi non lo buttano: usano TooGoodToGo…perchè c’è un’app anche per gli avanzi…)

E’ finito sulla bocca di tutti, qualcuno direbbe che è andato virale.

Magicamente i pasticceri tradizionali sono diventati dei tirchi che riciclano i dolci.

E il pasticcere che era l’unico e non l’ha raccontato?

E’ rimasto lì, fermo al palo.

3. Il meccanico “con il kit trasparenza”

Offriva a ogni cliente un piccolo report scritto a mano dopo ogni tagliando.

Descriveva i pezzi cambiati, perché, quanto dureranno.

Era una rivoluzione, un gesto di fiducia.

Ma non l’ha mai comunicato come un valore.

Un’altra officina ha visto l’idea, l’ha trasformata in brochure, post, recensioni.

Ora è quella che “ti spiega tutto”.

E lui?

È rimasto “un altro meccanico bravo”.

E sconosciuto.

4. La pizzeria con farine antiche e lievitazione di 72 ore

Il prodotto era speciale, ma nel menù?

Solo “Margherita a 6€, Capricciosa a 9€”, per rispetto ai clienti.

Zero racconto.

Zero esperienza.

Un’altra pizzeria apre, racconta il viaggio delle farine, fa storytelling, video, il fornaio spiega la lievitazione lenta.

Risultato? Le code.

E la prima pizzeria?

Fa la guerra contro le pizze da asporto.

5. Il negozio di scarpe “solo per piedi difficili”

L’unico specializzato in piedi larghi, piatti, posturali.

Aveva la soluzione per chi da anni odiava comprare scarpe.

Ma si vendeva come “negozio di calzature”.

Un concorrente ha capito la nicchia, ci ha fatto brand, consulenze, funnel.

Ci vanno tutti da lui, anche quelli coi piedi “normali”.

6. L’estetista che non spingeva pacchetti

Una rara professionista che diceva:

“Fai quello che ti serve, non ti vendo nulla in più.”

Un’ etica rara nel settore.

Ma siccome non lo diceva, le clienti pensavano fosse “meno commerciale”.

Un’altra ha preso lo stesso approccio e ci ha costruito un manifesto:

“No pacchetti. Solo risultati.”

Ora è lei la “coach della bellezza”.

7. Il ferramenta aperto la domenica mattina

Per anni l’unico a offrire quel servizio nel weekend, quando la gente fa i lavori in casa e rimane senza la colla, senza la punta del trapano.

Un valore enorme.

Lui è un classico borbottone, e si spinge al massimo a comunicarlo con un foglio scritto a penna (“tanto c’è il passaparola…”)

Arriva una catena che dice:

“Noi siamo con te quando hai tempo.”

Risultato? Che te lo dico a fare...

Il primo? Ancora lì, a brontolare.

8. Il fotografo che non fa pose

Aveva un dono: metteva a proprio agio le persone, e scattava foto vere, spontanee.

Ma il suo sito parlava di “book, servizi, album”.

Una collega ha fatto di quel tratto il suo manifesto:

“Niente pose. Solo chi sei davvero.”

Indovina chi è diventata il punto di riferimento?

9. Il bar che faceva il caffè filtro da prima che fosse di moda

Lo faceva per passione.

Ma nessuno lo sapeva.

Un altro bar, tre anni dopo, ha fatto un’intera identità visiva su questo tipo di caffè: slow, consapevole, esperienziale.

E’ diventato un cult.

Il primo bar? Rattoppa con cappuccini e brioche senza anima.

10. Il gommista che ti spiegava tutto

Paziente, gentile, ti mostrava l’usura delle gomme, ti faceva toccare la differenza tra le mescole.

Una consulenza gratuita, ogni volta.

Ma per lui era “normalità”.

Poi è arrivato uno che ha scritto:

“Il primo gommista che ti spiega, non ti impone.”

E tutti l’hanno riconosciuto.

Anche se era arrivato dopo.

👉 Morale?

Avere un differenziale è fondamentale, e tu lo hai.
(anche se non sai di averlo: lo hai)
Ma se non lo racconti, allora non esiste.

Se qualcuno arriverà dopo di te e prenderà quell’idea, la confezionerà bene…andrà a finire che sceglieranno lui…

Non perché è più bravo.

Ma perché ha saputo far vedere il valore che tu tenevi nascosto.

Quale è il tuo valore nascosto?

Cosa ti rende così speciale?

Scrivimelo qui

Giorgio Sandrone

Sono un Digital Marketer Specialist, con più di 20 anni di esperienza nella fotografia.

Curo un blog di marketing digitale, aiuto le PMI a crescere digitalmente, e con Da Zero a Digital promuovo un metodo semplice, intuitivo e sostenibile per conquistare il territorio digitale e far crescere il business online.

https://www.giorgiosandrone.com
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